Introduzione
La riforma del Terzo Settore quindi rappresenta una svolta epocale per gli enti no profit italiani dunque ha un impatto significativo sulla responsabilità sociale d’impresa (RSI). Avviata con il Decreto Legislativo n. 117 del 3 luglio 2017, introduce novità fondamentali. L’obiettivo è rendere più efficienti, trasparenti e sostenibili le attività degli enti del Terzo Settore (ETS). Questo articolo esplora soprattutto le principali novità della riforma e per concludere come le imprese possono supportare la nostra cooperativa sociale, La Bottega Azzurra.
Novità della Riforma del Terzo Settore
1. Definizione e Inquadramento degli ETS
Una delle novità più rilevanti della riforma è la definizione chiara degli enti del Terzo Settore. Secondo l’articolo 4 del Codice del Terzo Settore, sono considerati ETS “le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, le imprese sociali, comprese le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso e le associazioni, riconosciute o non riconosciute” di conseguenza, questo inquadramento normativo permette maggiore chiarezza e coerenza nell’applicazione delle norme.
2. Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS)
Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) è un’altra innovazione cruciale. Il RUNTS centralizza la registrazione di tutti gli ETS. Questo migliora la trasparenza e l’accessibilità delle informazioni sugli enti. Inoltre, facilita il monitoraggio e la valutazione delle attività degli ETS, promuovendo maggiore fiducia da parte dei cittadini e delle istituzioni.
3. Agevolazioni Fiscali e Fondi di Sostegno
La riforma introduce nuove agevolazioni fiscali per gli ETS. Tra queste, ci sono esenzioni e detrazioni che incentivano le donazioni e il volontariato. Inoltre, sono stati istituiti fondi di sostegno per progetti innovativi e di sviluppo. Questi fondi promuovono l’efficacia e l’efficienza delle attività del Terzo Settore.
4. Governance e Trasparenza
Gli ETS devono adottare principi di buona governance, trasparenza e rendicontazione. La riforma impone obblighi di pubblicazione dei bilanci e di adozione di modelli organizzativi adeguati. Queste misure rafforzano la responsabilità e la fiducia degli stakeholder.
La Riforma del Terzo Settore: Definizione e Inquadramento degli ETS
La riforma del Terzo Settore, con il Decreto Legislativo n. 117 del 3 luglio 2017, ha portato una svolta significativa, a causa di ciò, ha definito con maggiore chiarezza quali enti rientrano nel Terzo Settore. Questo passaggio perciò. è fondamentale per garantire coerenza normativa e operativa tra le diverse organizzazioni.
Definizione degli Enti del Terzo Settore (ETS)
Secondo l’articolo 4 del Codice del Terzo Settore, sono considerati ETS:
- Organizzazioni di Volontariato (ODV): Enti costituiti per attività di interesse generale in favore della collettività. Si avvalgono prevalentemente delle prestazioni volontarie e gratuite dei propri aderenti.
- Associazioni di Promozione Sociale (APS): Enti che promuovono attività di interesse generale con il coinvolgimento attivo dei cittadini.
- Imprese Sociali: Enti che svolgono attività economiche per perseguire finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, come le cooperative sociali.
- Reti Associative: Enti che raggruppano altre organizzazioni del Terzo Settore per rappresentare, supportare e coordinare attività comuni.
- Società di Mutuo Soccorso: Associazioni che forniscono assistenza reciproca ai propri soci, soprattutto in ambito sanitario e previdenziale.
- Associazioni, riconosciute o non riconosciute: Enti privati costituiti per uno scopo ideale, come culturale, sportivo o educativo, e operano senza scopo di lucro.
Inquadramento Normativo
L’articolo 4 del Codice del Terzo Settore stabilisce che gli ETS devono perseguire finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Devono svolgere una o più attività di interesse generale elencate all’articolo 5 del Codice. Queste attività includono:
- Assistenza sociale e sociosanitaria
- Educazione, istruzione e formazione professionale
- Tutela dell’ambiente e degli animali
- Promozione della cultura e dell’arte
- Formazione universitaria e post-universitaria
- Servizi strumentali ad altre organizzazioni del Terzo Settore
Questo inquadramento normativo consente di definire chiaramente il campo d’azione degli ETS. Garantisce che tutte le organizzazioni operino con obiettivi comuni e sotto una regolamentazione omogenea. La chiarezza nella definizione degli ETS facilita l’accesso a benefici fiscali, contributi pubblici e privati e agevolazioni specifiche previste dalla legge.
Benefici della Definizione Unificata
L’introduzione di una definizione univoca degli ETS comporta diversi vantaggi:
- Trasparenza e Coerenza: Garantisce che tutte le organizzazioni operanti sotto il cappello del Terzo Settore siano chiaramente identificate e soggette alle stesse normative e requisiti di trasparenza.
- Fiducia del Pubblico: Aumenta la fiducia dei cittadini e delle istituzioni nelle attività degli ETS. Sapere che operano secondo criteri chiari e regolamentati è rassicurante.
- Accesso a Risorse: Facilita l’accesso a fondi, agevolazioni fiscali e altre risorse pubbliche e private, essenziali per la sostenibilità delle attività degli ETS.
- Collaborazione e Sinergia: Promuove la collaborazione tra le diverse tipologie di ETS. Favorisce sinergie e progetti comuni per un impatto sociale maggiore.
In conclusione, la definizione e l’inquadramento normativo degli ETS rappresentano un passo fondamentale per il consolidamento del Terzo Settore in Italia. Offrono un quadro chiaro e coerente che facilita il funzionamento delle organizzazioni e la loro interazione con il pubblico, le istituzioni e le imprese.
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS)
Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) è una delle innovazioni più significative della riforma. Questo registro centralizza e semplifica la registrazione degli enti del Terzo Settore (ETS). Ha un impatto profondo sulla trasparenza, l’accessibilità e la gestione delle informazioni sugli ETS. Contribuisce a una maggiore fiducia e coinvolgimento da parte di cittadini e istituzioni.
Cos’è il RUNTS?
Il RUNTS è un registro unico che raccoglie tutti i dati sugli enti del Terzo Settore. Sostituisce i precedenti registri regionali e provinciali. È gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e organizzato in sezioni dedicate a specifiche tipologie di ETS:
- Organizzazioni di Volontariato (ODV)
- Associazioni di Promozione Sociale (APS)
- Enti Filantropici
- Imprese Sociali (incluse le cooperative sociali)
- Reti Associative
- Società di Mutuo Soccorso
- Altri ETS
Vantaggi del RUNTS
1. Centralizzazione delle Informazioni
Il RUNTS centralizza tutte le informazioni sugli ETS, rendendo più semplice e rapido l’accesso ai dati da parte di cittadini, imprese e istituzioni. Questa centralizzazione dunque elimina le frammentazioni tra i vari registri locali. Offre una visione completa e aggiornata del panorama del Terzo Settore.
2. Trasparenza e Accessibilità
Uno degli obiettivi principali del RUNTS è migliorare la trasparenza delle attività degli ETS. Grazie a questo registro, è possibile consultare facilmente informazioni dettagliate su ogni ente. Queste informazioni includono lo statuto, i bilanci annuali, i rendiconti delle attività e altre documentazioni obbligatorie. Questa accessibilità favorisce la trasparenza e permette a cittadini e istituzioni di verificare l’operato degli ETS.
3. Monitoraggio e Valutazione
Il RUNTS facilita il monitoraggio e la valutazione delle attività degli ETS. Le autorità competenti possono accedere a dati aggiornati e completi. Questo consente una supervisione più efficace e tempestiva. Questo strumento è fondamentale per garantire che gli enti rispettino i requisiti normativi e operino in modo etico e trasparente.
4. Fiducia e Credibilità
La trasparenza e l’accessibilità delle informazioni promosse dal RUNTS aumentano la fiducia del pubblico negli ETS. Sapere che gli enti sono registrati e monitorati centralmente rafforza la credibilità delle organizzazioni del Terzo Settore. Questo incentiva donazioni, volontariato e collaborazioni da parte di individui e imprese.
5. Efficienza Amministrativa
Il passaggio a un registro unico semplifica le procedure amministrative per gli ETS. La registrazione, la modifica dei dati e la presentazione dei documenti possono essere gestite in modo più efficiente e centralizzato. Questo riduce la burocrazia e i costi associati.
Processo di Registrazione nel RUNTS
Gli enti del Terzo Settore devono seguire un processo specifico per registrarsi nel RUNTS:
- Domanda di Iscrizione: Gli ETS devono presentare una domanda di iscrizione online, fornendo tutte le informazioni e i documenti richiesti.
- Verifica dei Requisiti: Le autorità competenti esaminano la domanda per assicurarsi che l’ente rispetti i requisiti previsti dalla legge.
- Iscrizione nel RUNTS: Una volta approvata, l’ente viene iscritto nel RUNTS e le sue informazioni sono rese disponibili al pubblico.
Implicazioni per gli ETS
La registrazione nel RUNTS è quindi obbligatoria per tutti gli enti che desiderano beneficiare delle agevolazioni fiscali e dei contributi pubblici previsti dalla riforma del Terzo Settore. Inoltre, la presenza nel RUNTS è un requisito per accedere a numerose opportunità di finanziamento e collaborazione.
Conclusioni
In conclusione Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) rappresenta un pilastro fondamentale della riforma del Terzo Settore. Attraverso la centralizzazione delle informazioni, il miglioramento della trasparenza e l’efficienza amministrativa, il RUNTS contribuisce a rendere il Terzo Settore italiano più organizzato, affidabile e accessibile. Questo strumento non solo facilita il monitoraggio e la valutazione delle attività degli ETS, ma promuove anche una maggiore fiducia e partecipazione da parte dei cittadini e delle imprese, rafforzando così l’intero ecosistema del Terzo Settore.
Agevolazioni Fiscali e Fondi di Sostegno
La riforma del Terzo Settore, con l’introduzione del Decreto Legislativo n. 117 del 3 luglio 2017, ha portato importanti innovazioni anche in ambito fiscale e finanziario. Le nuove agevolazioni fiscali e i fondi di sostegno istituiti mirano a incentivare le attività degli enti del Terzo Settore (ETS). Queste misure promuovono l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità delle loro iniziative. Di seguito, un approfondimento su queste misure.
Agevolazioni Fiscali per gli ETS
1. Esenzioni Fiscali
Una delle principali agevolazioni fiscali introdotte riguarda l’esenzione da alcune imposte per gli ETS:
- Esenzione dall’IMU: Gli immobili utilizzati dagli ETS per le loro attività istituzionali sono esenti dall’Imposta Municipale Unica (IMU). Questo riduce significativamente i costi operativi.
- Esenzione dall’IVA: Alcune operazioni svolte dagli ETS, come le attività di beneficenza, educazione, formazione e promozione sociale, possono beneficiare dell’esenzione dall’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA).
2. Detrazioni Fiscali per Donazioni
La riforma ha introdotto detrazioni fiscali significative per le donazioni effettuate a favore degli ETS:
- Detrazione IRPEF: I privati cittadini possono detrarre dal proprio reddito imponibile fino al 30% delle erogazioni liberali in denaro o in natura effettuate a favore degli ETS, con un limite massimo di 30.000 euro annui.
- Deducibilità IRES: Le imprese possono dedurre dal reddito imponibile le erogazioni liberali effettuate a favore degli ETS, fino al 10% del reddito complessivo dichiarato. Se la deduzione supera il reddito complessivo netto, l’eccedenza può essere riportata nelle dichiarazioni dei redditi successive, fino al quarto periodo d’imposta successivo.
3. Agevolazioni per il Volontariato
Le agevolazioni fiscali si estendono anche alle spese sostenute dai volontari per conto degli ETS:
- Rimborso Spese: I rimborsi spese documentati, sostenuti dai volontari per lo svolgimento delle attività istituzionali degli ETS, non concorrono a formare il reddito imponibile del volontario. Questo incentiva la partecipazione al volontariato.
Fondi di Sostegno per Progetti Innovativi e di Sviluppo
1. Fondo per il Terzo Settore
Il Fondo per il Terzo Settore è stato istituito per finanziare progetti innovativi e di sviluppo promossi dagli ETS. Questo fondo è finalizzato a sostenere iniziative che mirano a:
- Promuovere l’innovazione sociale
- Sostenere la crescita e lo sviluppo delle organizzazioni
- Migliorare l’efficacia e l’efficienza delle attività svolte
Il Fondo per il Terzo Settore è gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e prevede la concessione di contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati per i progetti selezionati.
2. Fondo di Garanzia
Il Fondo di Garanzia per il Terzo Settore è un altro strumento istituito per facilitare l’accesso al credito degli ETS. Questo fondo fornisce garanzie sui prestiti concessi dalle banche e dagli istituti finanziari agli ETS. Riduce il rischio per i finanziatori e migliora le condizioni di accesso al credito per gli enti. Il fondo di garanzia è particolarmente utile per sostenere:
- Investimenti in infrastrutture e attrezzature
- Progetti di ampliamento e potenziamento delle attività
- Iniziative di innovazione e digitalizzazione
3. Fondo per il Sostegno alle Attività Sociali
Il Fondo per il Sostegno alle Attività Sociali è destinato a supportare le attività quotidiane degli ETS, soprattutto quelle rivolte alle fasce più deboli della popolazione. Questo fondo offre contributi diretti per coprire le spese operative e organizzative. Garantisce la continuità dei servizi offerti.
Incentivi all’Innovazione e alla Sostenibilità
La riforma promuove anche l’adozione di pratiche innovative e sostenibili da parte degli ETS:
- Incentivi per l’Innovazione Digitale: Contributi per progetti che introducono soluzioni tecnologiche avanzate per migliorare la gestione e l’erogazione dei servizi.
- Sostegno alla Sostenibilità Ambientale: Finanziamenti per iniziative che riducono l’impatto ambientale delle attività degli ETS. Promuovono l’uso di energie rinnovabili e pratiche sostenibili.
Conclusioni
Le agevolazioni fiscali e i fondi di sostegno introdotti dalla riforma del Terzo Settore rappresentano strumenti cruciali. Favoriscono la crescita e lo sviluppo degli enti no profit in Italia. Queste misure non solo riducono i costi operativi e incentivano le donazioni, ma promuovono anche l’innovazione e la sostenibilità. Garantendo un impatto sociale positivo e duraturo. Grazie a queste agevolazioni, gli ETS possono operare in modo più efficace ed efficiente, contribuendo in maniera significativa al benessere della società e delle comunità locali.
Governance e Trasparenza
La riforma del Terzo Settore pone una forte enfasi sulla governance e la trasparenza degli enti del Terzo Settore (ETS). Questi principi sono fondamentali per garantire l’integrità, la responsabilità e la fiducia degli stakeholder, compresi i beneficiari, i donatori, i volontari e le istituzioni pubbliche. La riforma introduce specifici obblighi di pubblicazione dei bilanci e di adozione di modelli organizzativi adeguati, mirati a migliorare la gestione e la rendicontazione delle attività degli ETS.
Principi di Buona Governance
1. Struttura Organizzativa
Gli ETS devono dotarsi di una struttura organizzativa chiara e funzionale, che preveda:
- Organi di Governo: Consiglio direttivo, assemblea dei soci e, se previsto, organi di controllo interno. Questi organi devono essere composti in modo da garantire competenza, indipendenza e pluralità.
- Responsabilità e Ruoli: Definizione precisa delle responsabilità e dei ruoli all’interno dell’organizzazione, per assicurare una gestione efficace e trasparente delle attività.
2. Processi Decisionali
La riforma promuove processi decisionali partecipativi e trasparenti, che includono:
- Coinvolgimento dei Soci: Partecipazione attiva dei soci alle decisioni più importanti, attraverso assemblee regolari e consultazioni.
- Trasparenza delle Decisioni: Documentazione e comunicazione delle decisioni prese dagli organi di governo, per garantire che tutti gli stakeholder siano informati.
3. Controlli Interni
L’adozione di sistemi di controllo interno è fondamentale per monitorare l’operato degli ETS e prevenire irregolarità:
- Revisione Contabile: Gli ETS di maggiori dimensioni sono tenuti a nominare un revisore legale dei conti o una società di revisione per verificare la correttezza dei bilanci.
- Comitato di Controllo: Per gli ETS più grandi, è consigliata l’istituzione di un comitato di controllo interno che verifichi l’aderenza alle normative e la correttezza gestionale.
Trasparenza e Rendicontazione
1. Obblighi di Pubblicazione dei Bilanci
Gli ETS devono pubblicare annualmente i bilanci e i rendiconti delle attività svolte. Questi documenti devono essere redatti in modo chiaro e comprensibile e includere:
- Bilancio d’Esercizio: Descrive la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’ente.
- Rendiconto Gestionale: Dettaglia le entrate e le spese, con particolare attenzione ai fondi ricevuti e al loro utilizzo.
2. Relazione di Missione
La relazione di missione accompagna il bilancio e descrive in dettaglio le attività svolte dall’ETS. Include:
- Obiettivi e Risultati: Descrive gli obiettivi prefissati e i risultati ottenuti nell’anno di riferimento.
- Attività e Progetti: Dettaglia le principali attività e progetti realizzati, indicando le risorse impiegate e gli esiti conseguiti.
- Valutazione dell’Impatto Sociale: Analizza l’impatto sociale delle attività, utilizzando indicatori quantitativi e qualitativi per misurare il beneficio apportato alla comunità.
3. Modelli Organizzativi Adeguati
Gli ETS devono adottare modelli organizzativi che garantiscano efficienza, trasparenza e responsabilità. Questi modelli devono includere:
- Codice Etico: Documento che definisce i principi etici e i valori fondamentali dell’ente. Guida il comportamento di tutti i membri e i collaboratori.
- Manuale delle Procedure: Raccolta delle procedure operative e gestionali. Descrive in dettaglio i processi interni e le modalità di esecuzione delle attività.
- Piano di Risk Management: Strumento per identificare, valutare e gestire i rischi associati alle attività dell’ETS. Previne potenziali problemi e garantisce la continuità operativa.
Rafforzamento della Fiducia degli Stakeholder
1. Responsabilità Sociale
La trasparenza e la buona governance rafforzano la responsabilità sociale degli ETS. Dimostrano l’impegno a operare in modo etico e responsabile. Questo aumenta la fiducia degli stakeholder e favorisce la partecipazione e il sostegno alle attività dell’ente.
2. Comunicazione e Coinvolgimento
Una comunicazione trasparente e continua con gli stakeholder è essenziale per mantenere la fiducia e il supporto. Gli ETS devono utilizzare diversi canali di comunicazione (siti web, social media, newsletter) per informare il pubblico sulle attività svolte, i risultati ottenuti e le opportunità di coinvolgimento.
3. Feedback e Miglioramento Continuo
Incoraggiare il feedback degli stakeholder e adottare un approccio di miglioramento continuo consente agli ETS di adattarsi e rispondere meglio alle esigenze della comunità. Questo processo di ascolto e adattamento è fondamentale per mantenere la rilevanza e l’efficacia delle attività dell’ente.
Conclusioni
L’adozione di principi di buona governance, trasparenza e rendicontazione è cruciale per gli enti del Terzo Settore. Queste pratiche migliorano l’efficacia e l’efficienza delle attività, rafforzano la fiducia degli stakeholder e la reputazione dell’ente. La riforma del Terzo Settore offre un quadro normativo chiaro e dettagliato per promuovere una gestione etica e responsabile, contribuendo a un impatto sociale positivo e sostenibile.
La Bottega Azzurra
La Bottega Azzurra è una cooperativa sociale iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). La nostra missione è promuovere l’inclusione lavorativa e sociale delle persone svantaggiate, offrendo loro opportunità di crescita e integrazione. Attraverso la produzione e la vendita di prodotti artigianali, nonché l’erogazione di servizi sociali, ci impegniamo a creare un ambiente di lavoro accogliente e solidale.
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